Artista friulana che utilizza nelle sue opere un linguaggio simbolico-astratto puntando a far emergere l’essenza della materia impiegata
“Tutti siamo creativi in qualche modo, la creatività è una peculiarità sacra dell’essere umano”
Vi presentiamo Maria Grazia Collini, artista friulana nata a Reana del Rojale dove vive e lavora.
Conosciamola meglio in questa breve intervista:
COSA VUOL DIRE PER TE FARE ARTE OGGI?
Arte è prendere parte all’esistenza attraverso una creazione che suscita un’emozione, una vibrazione nell’animo.
QUALI SOGGETTI PREDILIGI CREARE?
Nei primi anni plasmavo l’argilla creando figure. Ora, dopo aver sviluppato un linguaggio simbolico-astratto, ho ripreso figure in rete metallica che chiamo “presenze-assenze”. Creo attraverso la rete giochi di trasparenza, che simboleggiano la fragilità dell’essere.
QUALI SONO LE TUE FONTI DI ISPIRAZIONE?
Esplorare la vita e le sue leggi al di là delle apparenze. Mi concentro soprattutto sul concetto di polarità, ovvero quel modo di fare esperienza dell’uomo attraverso la divisione del tutto in coppie di opposti. L’aspirazione massima è proprio il superamento di questa polarità, possibile solo attraverso il dialogo e la cooperazione tra gli individui, la comunità e la natura.
QUALE SARA’ IL RUOLO DELL’ARTE IN FUTURO?
Credo che l’arte in futuro dialogherà maggiormente al di fuori del sistema dell’arte ufficiale abbandonando quello che può essere definito un carattere enciclopedico di essa. Ci sarà quindi maggiore dialogo tra arte e territorio, collaborando con l’architettura per trasformare e migliorare la vita della comunità.