La Comunità Nove è un centro diurno del Dipartimento di Salute Mentale di Udine. Si trova all’interno del Parco di S. Osvaldo splendido polmone verde della città che un tempo ospitava l’ospedale psichiatrico provinciale. E’ nata nel 1995 nell’ottica di recepimento della legge 180, con la dichiarata volontà di superamento delle logiche e delle pratiche manicomiali, attraverso la creazione di un luogo che accogliesse persone in difficoltà e le sostenesse in un percorso di ri-acquisizione di abilità, dignità, diritti. La Comunità Nove si fa spazio sociale di incontro e di conoscenza reciproca, scambio di esperienze e pensieri, confronto di storie personali che si intrecciano; è un “territorio” in cui una persona ha la possibilità di ricevere e offrire accoglienza, di disporre di un posto dove stare, dirsi e fare: di esprimere quindi sé stessa e di intraprendere cammini di emancipazione e integrazione sociale attraverso le relazioni e le attività.
L’esperienza del Nove è iniziata con un piccolo numero di persone aggregate attorno a poche attività. Nel tempo si sono aggiunti numerosi progetti, laboratori, iniziative che hanno arricchito le possibilità dei percorsi riabilitativi.
CIP ART
Il gruppo di decorazione CipArt è composto da una squadra di creativi che, oltre alle classiche tecniche di espressione artistica, utilizza come supporti mobili e oggetti ormai in disuso reinterpretandoli fantasiosamente attraverso l’utilizzo di colori, l’applicazione di materiali di recupero e tecniche quali collage, mosaico, assemblage e molte altre.
La Cip Art ha scelto la spontaneità come approccio all’arte in modo da lasciare ad ognuno la possibilità di avvicinarsi all’espressione creativa senza condizionamenti, servendosi liberamente delle emozioni che i colori e le forme sanno far nascere in ognuno di noi. Il risultato non è prodotto di schemi precisi con la prerogativa di essere arte figurativa o astratta ma lo spontaneo passaggio del colore e del materiale dove linee sinuose o geometriche sono in continua trasformazione dando spazio a nuove e diverse immagini. Si tratta sempre di un lavoro svolto in équipe: uniamo le idee e modalità di creazione di ogni singolo artista fino a realizzare piccole e grandi opere collettive dove la partecipazione e la cooperazione diventano il punto di forza.
Nel laboratorio non servono tecnica o capacità creative particolari e l’arte viene utilizzata anche per imparare ad adoperare strumenti e materiali di varia natura per acquisire manualità e ingegno. L’elaborazione dei vari materiali e il rinnovo di oggetti in disuso è molto coinvolgente e i risultati sono sempre imprevedibili e di piacevole impatto
estetico e cromatico. Recuperare anzichè gettare dona alle cose un’anima diversa, colorata, allegra e vivace producendo al tempo stesso soddisfazione e appagamento. Il nome del gruppo deriva da un gioco di parole: “cipart”– cheap art = arte economica. Economica perché viene utilizzato il riciclo come strumento principale. Il fine è quello di ridurre notevolmente le spese, sviluppare il senso dell’estetica impiegando la potenza della fantasia e non partecipare, fino a quanto è possibile, a quel rito quotidiano del produrre rifiuti. CipArt opera sia come laboratorio con finalità legate a percorsi riabilitativi e socializzanti, sia su commissione di lavori e interventi artistico decorativi.